Lo sviluppo sostenibile è una tematica che ad oggi è entrata nel dibattito internazionale come prioritaria.

Si vuole intendere uno sviluppo che risponda alle necessità del presente, ma che non comprometta le capacità delle future generazioni di poter soddisfare le proprie esigenze.

La sostenibilità è quindi da intendersi come disponibilità per le generazioni future di avere opzioni.

Il dibattito attuale verte su tre punti principali:

  • Sviluppo economico durevole
  • Preoccupazione per i disastri ambientali
  • Attenzione ai disordini sociali causati da una crescita economica non responsabile

Secondo una visione più ecologica, lo sviluppo sostenibile può essere inteso come quello che consente di soddisfare i bisogni, ma soltanto entro i limiti della capacità del sistema naturale di assorbire un certo livello di perturbazioni e senza causare danni nel lungo periodo.

Quindi un sistema è sostenibile quando “permette di lasciare alle generazioni future tante opportunità quanto ne abbiamo avute noi” (World Bank, 1996)

In un contesto più locale, lo sviluppo è sostenibile quando riesce a garantire la disponibilità di servizi ambientali, sociali ed economici di base per tutti i componenti di una comunità senza pregiudicare i sistemi – naturale – edificato – sociale -, su cui questa soddisfazione si basa e senza diminuire le potenzialità di uno sviluppo sostenibile nelle comunità locali di altre zone del pianeta.

Alla sua base sussistono due discipline:

  • Una ha l’obiettivo di tradurre in termini economici la dimensione ambientale tentando di quantificare le relazioni che intercorrono tra il sistema economico e le questioni che riguardano l’ambiente
  • Una che riconosce, di base, i limiti dell’ecosistema e che sostiene che lo sviluppo, per essere durevole, deve raffrontarsi con la capacità del sistema naturale di assorbire gli impatti creati dallo sviluppo stesso, adeguandosi ai cambiamenti e non compromettendo la propria sopravvivenza.

Giaoutzi e Nijkamp, hanno rappresentato il concetto di sviluppo sostenibile con un triangolo equilatero.

Secondo questo modello raggiungere lo sviluppo sostenibile significa cercare l’equilibrio tra le tre dimensioni della sostenibilità (solo più di recente è stata introdotta la dimensione istituzionale che ha il compito fondamentale di mantenere l’equilibrio nel triangolo).

Il triangolo esprime infatti le relazioni tra le dimensioni economica, sociale ed ecologica.

I vertici indicano la massimizzazione di un solo obiettivo, un lato esprima la relazione tra solo due obiettivi, mentre all’interno del triangolo viene espressa la relazione tra le dimensioni.

Il dibattito attuale deve quindi prendere sempre più consapevolezza che il grado di sopportazione del pianeta sta arrivando agli estremi e il rischio di un collasso che danneggi la salute dell’uomo, con relativo abbassamento del livello della qualità di vita, è una questione non più trascurabile, con conseguenze negative sia nel settore economico che, ovviamente, a discapito dell’ambiente che è il sistema che sostiene la vita. 

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