Il rischio causato dal calore nelle attività lavorative è tipicamente estivo, ma non è una situazione di emergenze imprevedibile, perché si ripresenta stagionalmente nei periodi più caldi.
Il Testo Unico sulla salute e sicurezza dei lavoratori obbliga il datore di lavoro a valutare tutti i rischi possibili per la sicurezza, compresi i rischi particolari a cui sono esposti certi gruppi di lavoratori: tra questi fanno parte i potenziali malesseri causati dal calore.
Alcuni tipi di aziende, quelle che operano nel campo dell’edilizia specialmente, ma anche nel campo dell’agricoltura o dei lavori stradali, devono effettuare una specifica valutazione del rischio perché i lavoratori sono soggetti a questo tipo di pericolo che coinvolge l’insolazione, la fatica nella attività da svolgere e rischi infortunistici.
Le conseguenze che possono essere causate dalla troppa esposizione al calore sono raggruppabili in 4 livelli:
- Colpo di sole – sintomi e conseguenze: arrossamenti e dolori della cute, febbre, cefalea, vescicole.
E’ connesso alla eccessiva esposizione al sole
2.Crampi da calore – sint. e cons.: spasmi con fitte alle gambe e all’addome, sudorazione
3.Esaurimento da calore: – sint. e cons.: sudorazione copiosa, astenia, pallore, polso debole, temperatura corporea nella norma
4.Colpo di calore – sint. e cons.: temperatura del corpo che supera i 40°, pelle scottante e secca, polso veloce e iperventilazione, possibile perdita di conoscenza.
Il parametro principale che viene considerato di solito per valutare la possibilità che si verifichi tra il personale il rischio calore è la temperatura, anche se questo dato – per giungere ad una conclusione più precisa -, deve essere messo in relazione con il grado di umidità, ed eventualmente anche alla ventilazione e all’irraggiamento.
Misure preventive
Il lavoro va organizzato cercando di ridurre il rischio, quindi: variando e programmando gli orari per le ore più a rischio, anche con rotazioni e con la possibilità di sorvegliarsi.
Utilizzare vestiti leggeri e traspiranti servendosi anche di un copricapo. E’ scorretto lavorare a pelle nuda, perché così la pelle è più esposta ed ha più capacità di assorbimento.
A seconda del clima e pesantezza delle attività, fare pause obbligatorie in luoghi più freschi per consentire all’organismo di potersi riprendere.
Rinfrescarsi con acqua fredda e idratare il corpo assumendo frequentemente liquidi (integratori e acqua, assolutamente non alcolici)
Alimentarsi con cibi poveri di grassi, leggeri, di facile digestione, ricchi di zuccheri e sali minerali.
Informare. I lavoratori devono conoscere i possibili problemi causati da un’eccessiva esposizione al calore riservandosi la capacità di poter riconoscere così i sintomi propri o nei compagni.
La sorveglianza sanitaria del medico del lavoro aziendale, che può dare le informazioni necessarie per prevenire il pericolo in relazione alle caratteristiche di ogni lavoratore.
Sintomatologia e metodi d’azione:
La patologia del calore può evolversi velocemente, i segnali premonitori di un incipiente colpo di calore possono comprendere: confusione, irascibilità, instabilità emotiva, tremori, vomito, iperventilazione e collasso.
Cosa fare: chiamare subito un incaricato al primo soccorso e il 118, mettere la persona in un luogo fresco facendola sdraiare, allentare o togliere i vestiti, rinfrescare con acqua e spugnature specialmente nuca, fronte ed estremità.